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al testo di Alberto Becca
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Par che il sole oscurar voglia la luna e che il cielo imperituro abbia ad aprirsi per mostrar che non v' è stella alcuna.. imperrochè di cio' homo abbia a stupirsi ? Par che il vento tanto accelerato soffi che nè albero nè casa vi resista e che tal potenza stravolga i goffi profili dell' urbe e caparbia insista la tempesta a flagellar i mari e le pianure e pioggia, lampi, fulmini e saette insinuano angosce, dubbi, paure accompagnando genti verso le vette della disperazione e del disagio.. Quando la natura si ribella (recita lapidario un vecchio adagio) saranno tempi di giudizio e nella visione apocalittica di tal finali assai esile sarà la parvenza dei mortali |
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